Cibo ed emozioni: in che modo sono legati? Meglio mangiare in compagnia o da soli? Cucinare fa bene all’umore?
A Radio QRS abbiamo parlato del cibo come metafora relazionale.
Il rapporto che lega con il cibo inizia con noi. Con la vita stessa. Prima attraverso il cordone ombelicale, e poi con l’allattamento – che sia al seno o meno non cambia -, con le prime pappine e quindi la dentizione, fino ad arrivare a poter scegliere il cibo, cucinarlo e mangiarlo. Come abbiamo vissuto questi momenti? In modo piacevole, o spiacevole. Che effetto fa iniziare a sentire i sapori delle cose. E com’è il clima emotivo durante il pasto in famiglia. Già solamente da questi primi esempi possiamo osservare come il cibo è, almeno all’inizio della vita, legato alla cura, intesa nel senso più lato del termine.
Il nostro rapporto con il cibo quindi ha basi molto lontane e si lega fortemente al clima familiare. Celebre è l’episodio della madeleine, che si racconta ne La ricerca del tempo perduto, in cui il protagonista, bevendo un sorso di tè in cui era stato immerso questo piccolo dolce, la madeleine appunto, viene pervaso da un senso di felicità cui non riesce a dare significato. Fin quando, improvvisamente, ricorda un episodio dell’infanzia in cui, in estate, la domenica mattina, sua zia gli offriva un morso di madeleine che prima aveva immerso nel suo tè. In questo racconto, al cibo e al suo sapore, si lega il ricordo di un momento di felicità. Spesso il cibo si associa alla condivisione, alla gioia, alle risate, alla vitalità.
Ma può anche essere il tramite per la ricerca della felicità, come per esempio i gruppi di amici che fissano delle cene periodiche per incontrarsi. Oppure le coppie che ricercano l’intimità iniziando da una cena a lume di candela. Il cibo è presente durante molti dei nostri momenti significativi ed è, quindi, legato alle emozioni che proviamo. E a volte scegliamo di occuparci delle nostre emozioni, positive o negative che siano, attraverso il cibo: cucinandolo per gli altri o mangiando i nostri cibi preferiti. Mangiamo pensando di modificare le emozioni che proviamo.
Inoltre, la condivisione aiuta a mantenere vivi i rapporti. In famiglia il momento in cui si prepara la cena, per esempio, è molto importante. Soprattutto perché durante la settimana difficilmente si hanno momenti da poter trascorrere a parlare, a condividere. E magari approfittare del momento della preparazione dei pasti per stare insieme è una buona idea e può essere divertente invece di diventare necessariamente un dovere. Ma la preparazione del cibo può essere anche un momento fondamentale per l’individuo. Cucinare per se stessi porta a concentrarsi su di sé, a prestare attenzione al proprio benessere e soprattutto aiuta a diminuire la fatica dopo una lunga giornata di lavoro. Coltivare un hobby, in effetti, è un po come una meditazione: permette di staccare dal mondo esterno, dai problemi, dallo stress, dalle difficoltà, per tornare a noi stessi.