Sexting: come e perché.
La trasgressione è un evento occasionale ma la potenza delle immagini in rete è dilagante. Ne abbiamo parlato a Colazione in Famiglia su Radio QRS
Partendo dalla definizione di Sexting – ovvero lo scambio di messaggi di testo, ma anche e soprattutto di foto, audio e video i cui contenuti sono esplicitamente erotici – ci siamo chiesti come mai prenda piede questo fenomeno. Ci sono tre elementi che giocano un ruolo importante affinché il sexting trovi diffusione: la forza dirompente e l’immediatezza dell’immagine, la continua connessione cui siamo sottoposti e, quindi, lo smartphone come estensione di noi stessi.
Questi tre elementi: l’immagine, la chat e lo smartphone hanno modificato le relazioni per come le si intendeva in passato. Come ogni novità è partita prima con la sperimentazione da parte dei più giovani per poi estendersi agli adulti. Il sexting non modifica, però, l’esperienza sessuale. Le relazioni evolvono insieme all’evoluzione della tecnologia e della società. Quindi, così come le persone sono continuamente connesse e una chat tra amici può andare avanti per ore interrompendosi per poi riprendere varie volte nella giornata, anche la sessualità può diventare un’esperienza slegata da un momento e un luogo specifico. Ad esempio: una coppia già rodata può utilizzare il sexting per preparare l’incontro che avverrà la sera tenendo vivo il desiderio, per esempio. Oppure, due persone che iniziano a frequentarsi e utilizzano questo scambio di messaggi come flirt. Il sexting può essere un’espansione dei preliminari, ma può anche fermarsi ai semplici messaggi senza avere seguito in incontri fisici. Il sexting può essere anche utilizzato per sentirsi belli, piacenti, per collezionare commenti e lusighe.
La sessualità è relazione e ognuno si comporta nel sesso così come si comporta in ogni altra situazione.
Ci siamo anche chiesti se il sexting possa avere risvolti positivi. E sicuramente può essere utilizzato come gioco per ravvivare il desiderio e stimolare la fantasia, ma i risvolti negativi sono ancora tantissimi. Una volta inviata un’immagine in erta non se ne è più proprietari. E questo ha conseguenze incontrollabili e soprattutto a lungo termine.