Relazioni e amori sul luogo di lavoro.
Anche se azzardato, il 38% delle persone finisce per avere una relazione con un collega. Una percentuale sorprendente. Ma in fondo non così tanto.
Ricordate Grey’s anatomy? Nella serie scoppia un amore travolgente tra Derek e Meredith. Le premesse sono chiare a entrambi – la loro relazione è proibita, sarà ostracizzata da superiori e non, provocherà invidia e gelosia – ma non sufficienti per farli desistere. Nello stesso telefilm saranno molti gli amori e le relazioni che nasceranno e finiranno.
Amore o meno, quando si instaura una relazione con un collega, o una collega, si sa che ci si espone a rischi. Perché più di una persona su tre lo accetta?
Il lavoro assorbe buona parte della vita quotidiana. Questo agevola, anche solo per semplice calcolo delle probabilità, l’incontro. Infondo, si parte già da una buona base di compatibilità se si è colleghi: stesso lavoro, magari stessa formazione, a volte interessi simili e molto molto tempo da passare nello stesso luogo insieme. Ma questo di per sé non basterebbe. Come mai, proprio nel mondo del lavoro, si sceglie di approfondire la conoscenza della persona che sembra interessante – magari iniziando a pranzarci insieme, oppure con un drink dopo lavoro -.
Le motivazioni possono essere molteplici: l’ambiente lavorativo ostile e competitivo che potrebbe condurre alla ricerca di piccole zone di confort in cui rifugiarsi; le molte ore passate a stretto contatto che permettono una maggiore intimità; un periodo di noia o di stanchezza per cui un flirt riaccenderebbe l’interesse per il proprio lavoro; oppure una delusione o un’insoddisfazione emotiva nella sfera privata.
I motivi possono essere vari, molto più di questi pochi esempi. Le difficoltà anche però, perché la maggior parte delle relazioni che iniziano in ufficio hanno vita breve. I fattori che spingono a scegliere una persona della propria stessa azienda sono gli stessi che poi giocheranno contro la durata della relazione: primo su tutti la prossimità. Scegliere per prossimità, e quindi per vicinanza fisica reiterata nel tempo, diventando intimi con una persona che magari fuori non avremmo avvicinato, sentire la compatibilità perché si condivide il lavoro che occupa buona parte della giornata, oppure perché la vita fuori dall’azienda non è al momento soddisfacente, non sono motivazioni che ci fanno incontrare l’altro in profondità.
Essendo l’amore un incontro di due anime in quel momento disponibili alla condivisione profonda, l’ambiente lavorativo è il luogo meno adatto in cui cercare. Il lavoro è il luogo per antonomasia in cui diamo il meglio di noi, in cui ci concentriamo sulle performance. Questo è in antitesi con il desiderio di mostrare la propria intimità, magari la propria fragilità. Il lavoro è il mondo, giustamente, della superficie, non della profondità.
Quindi prima di iniziare una relazione con un collega o una collega fate attenzione a cosa realmente sta accadendo, dentro e fuori di voi. Ma se come Derek e Meredith vi siete trovati, allora buona fortuna.